Comunicato del Presidente Polli Made in Italy

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Milano 15/03/2010
Made in Italy . Si grazie.
Grazie all’Onorevole Marco Reguzzoni della Lega che con grande risolutezza è riuscito a
portare a compimento l’iter legislativo.
Grazie a Roberto Belloli, leader dei contadini del tessile, che ha dimostrato a tutti noi che con il
coraggio e la perseveranza si può superare qualsiasi tipo di ostacolo.
Grazie a Il Giornale, che ha creduto alle nostre istanze.
L’approvazione della legge sul Made in Italy rimane ovviamente il punto di partenza di un
percorso che non sarà sicuramente agevole. Abbiamo da confrontarci con tre soggetti, tra
loro diversi, ma che, per un motivo o per l’altro, potrebbero frapporre parecchi ostacoli al
consolidamento di quanto da noi richiesto .
Il primo interlocutore sono Le Istituzioni: hanno il compito di vigilare affinché le leggi vengano
rispettate, dovranno essere impegnate sul controllo del flusso delle merci in arrivo nei
principali porti e distribuite in decine di luoghi di raccolta e smistamento (sono siti facilmente
individuabili). Devono contrastare duramente la contraffazione e il sommerso (quante sono le
realtà clandestine fatte chiudere definitivamente ?). Devono svolgere un sistematico controllo
sui prodotti etichettati “Made in Italy”, fabbricati all’estero e sempre all’estero
commercializzati. Dubitiamo che allo stato attuale il nostro Paese sia in grado di far rispettare
quanto sopra. Dobbiamo solo sperare in una radicale inversione della capacità gestionale della
politica.
Il secondo interlocutore è l’Europa. Non l’Europa dei Popoli ma delle Lobby . E’ facile intuire
quali e quanti ostacoli le “multinazionali del profitto” cercheranno di imporre per ostacolare
la corretta informazione ai consumatori su chi fa, dove e come, il prodotto acquistato.
Il terzo interlocutore è il più sfuggente: è composto da tutti coloro che si spacciano per colleghi
industriali, che sono ben inseriti nel nostro sistema confindustriale ma che hanno interessi
opposti a chi in Italia produce ancora. Pagano i propri dipendenti e le imposte all’estero, non
hanno problemi di tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente ma vogliono godere delle
ovvie plusvalenze che il marchio “Made in Italy” crea.
Ovviamente il cammino che abbiamo intrapreso non verrà abbandonato fintanto che gli
obbiettivi che ci siamo posti non siano definitivamente raggiunti.

Giuseppe Polli
Presidente Federazione Tessilivari

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