Lettera del Presidente Dr. Matteo Cavelli

A pochi giorni dallo sciopero che ha interessato i lavoratori dei comparti dei Tessili Vari, desidero aggiornare sui reali numeri della partecipazione dei lavoratori all’agitazione sindacale.
I nostri dati provengono dal medesimo campione utilizzato per la rilevazione in occasione del precedente sciopero del 12 maggio, relativo a 4991 lavoratori, Le rilevazioni indicano che hanno aderito all’agitazione poco più di 444 dipendenti ovvero circa il 9% della forza lavoro.
Questo da noi rilevato risulta in netto contrasto con le dichiarazioni dei Sindacati, che hanno affermato una partecipazione massiccia e superiore all’80%, e ci conforta riscontrare come i lavoratori delle nostre imprese siano consapevoli del momento di grande difficoltà che le aziende stanno affrontando da qualche anno a questa parte.
Rimaniamo convinti sostenitori della necessità di concedere aumenti legati al recupero dell’inflazione, tenendo però in considerazione anche le necessità di quelle imprese che oggi sono in grave difficoltà e in cui un aggravio dei costi potrebbe rappresentare un evento irreparabile. Per questo fin da metà aprile abbiamo consigliato di erogare anticipi sugli aumenti per i lavoratori di quelle imprese che sono in grado di sostenerne l’impatto economico di un aumento del costo del lavoro.
Continuiamo a pensare che i contratti aziendali debbano essere sottoscritti dove rappresentano un’opportunità e un miglioramento della produttività, senza oneri o quote stabilite a priori a livello nazionale, e comunque senza dover per questo limitare la presenza di strumenti per aumentare la produttività, che devono essere già contenuti nel Contratto Nazionale.
Vogliamo garantire un futuro alle nostre imprese e al nostro Made in Italy, e per farlo è necessario giungere ad un Contratto di lavoro improntato alla valorizzazione del merito e contenente quelle norme che anche il Governo e il Ministro del Lavoro hanno iniziato a definire come priorità.
Chiediamo ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di tornare a sedersi a quel tavolo di trattativa che hanno loro stessi deciso di abbandonare ormai da mesi, sospendendo le polemiche strumentali sulle proposte avanzate dalle imprese per entrare nel merito della discussione e affrontare finalmente tutti i temi oggetto di discussione, in ambito sia economico che normativo, cercando di trovare la giusta mediazione tra le esigenze delle aziende e quelle dei lavoratori.